Metal Hammer Italy The Cry Of Gaïa

Equinox – The Cry of Gaïa :

 

Copertina Copertina Arrivano dalla Francia gli Equnox, combo dedito ad un power/epic che fa molto Rhapsody, e che ruota principalmente intorno agli svolazzanti funambolismi del guitar hero Inophis, dal manico tipicamente neoclassico.

Questo debut album, « The Cry of Gaïa », ci presenta un lotto di canzoni molto omogenee tra di loro, infarcite come sono di cori latini, arrangiamenti roboanti e la voce di Emmanuel Creis che è di suo molto sottile ed acuta, ma che non viene usata in maniera scriteriata, permettendo alle canzoni di avere un pò di respiro, qualche momento ‘kamelottiano’, pur restando solitamente confinate nella struttura del mid-tempo cavalcato e molto D&D.

Al netto di un paio di ingenuità in studio, dovute senz’altro alla giovane età (molti cori sono sfalsati di qualche millisecondo, i solos spesso sono eseguiti troppo in fretta e chiudono prima del battere, classico esempio di ‘fotta da studio di registrazione’), gli Equinox dimostrano di essere voraci cultori del loro genere, e la proposta è molto coerente. Molto bella la title track, una « Breath of Life » gloriosa, ma ahinoi i brani tendono ad assomigliarsi tutti, dopo un pò.

Ma alla voce « cose da non fare assolutamente in un debut album », gli Equinox ci regalano, a loro spese, una interessante lezione. E la lezione è al brano n. 6: la cover di « The Show Must Go On » dei Queen, reinterpretata in chiave power/epic. Ecco… in passato, per una tale blasfemia, avrei chiuso la recensione con un 2 ed urla sguaiate all’attentato, al rogo. Oggi che sono un pò più vecchio e saggio, alzo il mio sopracciglio, punto l’indice con sguardo severo ma benevolo, paterno, e dico agli Equinox: « ok, ragazzi, capisco la nobile intenzione, ma attenti a giocare con i coltelli, che ci si taglia facilmente, eh? Eh??? »

Al netto di cotanta follia, « The Cry of Gaïa » è un discuccio caruccio, per gli amanti del genere « game of thrones metal ».

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